Analisi della crisi
La crisi può essere divisa in due grandi categorie, quella reversibile e quella irreversibile.
Crisi Reversibile
appartengono a tale categoria le crisi di natura temporanea generate da mancati incassi di crediti, cali di fatturato, accertamenti tributari etc... In tali casi un consolidamento delle esposizioni a breve (Banche e fornitori) è misura sufficiente in presenza di una azienda che produce reddito ,ma che non riesce a gestire con regolarità le proprie scadenze. Lo strumento gradito dal sistema bancario è il c.d. art. 67 l.f.denominato piano attestato di risanamento.
Un livello più alto della crisi ,sempre reversibile, è caratterizzato da maggiori tensioni finanziarie, difficoltà nel pagare con regolarità rate e fornitori, mancato pagamento di imposte e contributi, che quindi cominciano a pesare sulle gestione d’impresa per via dei pesanti oneri accessori. In presenza di un valido business aziendale l’ipotesi di lavoro è l’accordo di ristrutturazione ex art. 182 bis l.f.con il quale è possibile (ovviamente con l’assenso dei creditori) ristrutturare il debito , accedere alle transazioni fiscali e previdenziali ,chiedere nuova finanza autorizzata dal Tribunale.
Al crescere della Crisi potrà essere richiesto, sempre nell’ambito delle crisi reversibili, il Concordato in continuità ex art. 186 l.f.In questo caso sarà chiesto un sacrificio ai creditori che saranno pagati con i flussi finanziari della società. La normativa prevede anche la possibilità di costituire una nuova società a cui conferire in tutto od in parte la parte sana dell’azienda, che una volta «spogliata» dalla zavorra potrà ripartire e pagare almeno in parte i propri creditori. Tale procedura da la facoltà di chiedere nuova finanza e transazioni fiscali e previdenziali.
Crisi Irreversibile
Appartengono a tale categoria le Crisi conclamate con importanti perdite, protesti, esecuzioni ,ma soprattutto caratterizzate da un business che produce perdite operative. Per perdite operative intendiamo risultati negativi generati dalla gestione tipica senza tener conto degli oneri straordinari e finanziari. In questi casi l’unica soluzione al fallimento è l’adozione della procedura di concordato preventivo di natura liquidatoria, il cui scopo è quello di evitare i rischi connessi alla procedura fallimentare.
Importante in questa fase è anche la gestione dei rapporti con Istituti di credito cui spesso l’imprenditore ha rilasciato garanzie. L’esame dei rapporti di c/c ,mutui può spesso generare delle favorevoli sorprese da utilizzare in modo proficuo.